18 ottobre 2011

La sindrome di Stoccolma

Prendo spunto dal commento di un caro compagno di blog al mio post di ieri.

E' possibile rimanere con la persona che ti ha tradito? E' fisicamente, mentalmente e moralmente possibile perdonare e continuare?
Se la domanda mi fosse arrivata in un altro momento avrei prontamente risposto di no, è categoricamente impossibile. Avrei completamente chiuso i ponti, del tipo "non farti più vedere ne sentire".
Tuttavia quando hai vissuto anni di amore senza confini il tutto cambia, e dopo un primo attimo di rabbia, chiedi al tuo cervello se può far finta di nulla, provare a dimenticare, e continuare come se nulla fosse.
Il desiderio non è quello di tornare con la persona in sè o comunque non del tutto, ma quello di continuare a vivere quel sogno vissuto fino ad una settimana prima.

La "sindrome di Stoccolma" è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo all'innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore. In questo caso non penso sia questa ad entrare in atto, ma sia la volonta del
Freudiano ES per il quale non vigono le leggi della logica, non esistono giudizi di valore, non funzionano i meccanismi della memoria: è puro inconscio.

la domanda è: vale la pena continuare a vivere un'illusione pecaria e fittizzia piuttosto che prendere consapevolezza del "lutto"?

Sicuramente no, ma date tempo al tempo: quando la ferita è fresca si pensa solo al male non al poi.

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