18 ottobre 2011

La sindrome di Stoccolma

Prendo spunto dal commento di un caro compagno di blog al mio post di ieri.

E' possibile rimanere con la persona che ti ha tradito? E' fisicamente, mentalmente e moralmente possibile perdonare e continuare?
Se la domanda mi fosse arrivata in un altro momento avrei prontamente risposto di no, è categoricamente impossibile. Avrei completamente chiuso i ponti, del tipo "non farti più vedere ne sentire".
Tuttavia quando hai vissuto anni di amore senza confini il tutto cambia, e dopo un primo attimo di rabbia, chiedi al tuo cervello se può far finta di nulla, provare a dimenticare, e continuare come se nulla fosse.
Il desiderio non è quello di tornare con la persona in sè o comunque non del tutto, ma quello di continuare a vivere quel sogno vissuto fino ad una settimana prima.

La "sindrome di Stoccolma" è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo all'innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore. In questo caso non penso sia questa ad entrare in atto, ma sia la volonta del
Freudiano ES per il quale non vigono le leggi della logica, non esistono giudizi di valore, non funzionano i meccanismi della memoria: è puro inconscio.

la domanda è: vale la pena continuare a vivere un'illusione pecaria e fittizzia piuttosto che prendere consapevolezza del "lutto"?

Sicuramente no, ma date tempo al tempo: quando la ferita è fresca si pensa solo al male non al poi.

17 ottobre 2011

La vita di coppia

Mi rivolgo a voi non come relatore di post sui gay ma per una volta come un amico che si siede davanti ad una birra con voi e vi chiede di ascoltarlo.


Credete possibile dopo quattro anni di relazione intensa capire che la persona che hai amato non è in realtà chi credevi fosse?

Credete possibile sopportare la coscienza di una vita parallela del proprio compagno per la durata di un quarto almeno del rapporto?

Mi spiegate come può essere possibile tenersi dentro un comportamento del genere?

Come può essere possibile far dormire il proprio compagno nelle stesse lenzuola in cui la notte prima avete consumato con un perfetto estraneo?


Vi lascio un immagine: pensate di passare, dopo una serata tesa, a fianco della finestra al piano terra del vostro compagno e, dalla persiana chiusa di sentire dei rumori, vi avvicinate incuriositi "chissà quale diavoleria si è inventato sta volta" pensate! Alla prima tensione dell'orecchio sinistro, eh si dal destro sentite meno, capite che quelli no sono rumori di mobili o aspirapolveri vari, bensì due voci ben distinte che stanno giocando alle montagne russe.


Io credo nei sentimenti puri, nell'amicizia, nella famiglia e nell'amore... ma come è possibile continuare a fidarsi del prossimo? ah detta fra noi, penso che in questo i ragazzi gay siano più spietati...


un abbraccio,

Vostro Fil