9 settembre 2009

Che la Spagna ce la mandi buona!


Nonostante fiaccolate e manifestazioni pubbliche e private, sembra sempre più chiaro che l'attuale governo non sappia gestire L'ALLARME OMOFOBIA, o peggio ancora non riesca proprio a vederlo.
Ogni giorno dal telegiornale a blog in internet veniamo a conoscenza di molestie fatte a ragazzi e ragazze gay che tentano solamente di vivere la loro vita nella piena normalità.
Non abbiamo diritti come singoli, non abbiamo diritti come coppia e tantomeno li abbiamo come comunità.
Abbiamo paura ad andare a scuola, di tenerci per mano, a fare coming out, e continuando la lista sarebe infinita.

Forse, più che fare spettacolo e partecipare a programmi TV trash parlando di omosessualità per aumentare l'audience, doveremmo veramente muoverci aiutando noi stessi ed il nostro futuro.
Per provocazione, le associazioni Lgbt lombarde, stanche di questo finto controllo e buonismo, hanno deciso di passare ai fatti: la prossima settimana chiederanno asilo politico presso il consolato generale spagnolo di Milano.
“Si richiede alla Spagna di assolvere quel ruolo di portavoce delle rivendicazioni LGBT che l’Italia non è evidentemente in grado di sostenere.”

1 commento:

Marc ha detto...

Yo soy de Barcelona, y aquí nos sorprendió hace dos años el conocer el dato de que el colectivo inmigrante mayor en mi ciudad es el italiano (no el ecuatoriano, marroquí o rumano como sería lo lógico, aparentemente). Se hizo un estudio y se vio que hay una parte de esos italianos que han emigrado por la endémica mala situación económica de Italia (Italia lleva en grave crisis desde hace más de 10 años), pero hay otra parte (sobre el 50%) que se podría decir que son "exiliados políticos". Es decir, que son italianos que ya no aguantan en un país ultracatólico, machista y homófobo, que solo se preocupa de aparentar y de llevar ropa de marca. Y su máximo exponente es Berlusconi. Como ellos dicen (yo tengo varios amigos italianos en esa situación), la sociedad italiana está enferma y no ven posible su curación al estar el Vaticano dentro de Italia, con todo su poder mediático y político. Varios de mis amigos italianos en Barcelona son gays, y ellos me comentan que “no sabemos lo bien que estamos en España” comparando con Italia.